Dottor Wilder, Analizzando 'Songs of Faith and Devotion'

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COmPlEx84
view post Posted on 9/2/2007, 16:10




Sicuramente la conoscete già ma non potevo non postarla. Questa intervista è un must. La stavo leggendo per la miliardesima volta e ho pensato di postarla. Buona lettura per chi non la conoscesse.


R.D.: Pensi che dal punto di visto del suono, "Songs of Faith and Devotion" si discosti dagli album precedenti dei Depeche Mode?


A.W.: Senza dubbio rappresenta qualcosa di abbastanza diverso, ed era proprio questo il nostro obiettivo. Volevamo provare a cambiare più elementi possibili del nostro approccio al fare musica, principalmente per mantenere alto il nostro interesse in ciò che facciamo, e per porci una sfida. Siamo consci del pericolo di cadere nella routine e di finire per annoiarci. Credo che in questo album l'enfasi vada specialmente sull'esecuzione.
Ma una volta che l’esecuzione è stata fatta, abbiamo applicato tutta la tecnologia che nel corso degli anni abbiamo incontrato e amato, per mettere tutto assieme in un modo che, nonostante tutto, è ancora inconfondibilmente Depeche Mode.


R.D.: In che senso dici che l'esecuzione ha un ruolo più importante del solito? Avete fatto un uso minore del sequencer?


A.W.: Usiamo sempre il sequencer per la maggior parte delle esecuzioni, ma adesso stiamo usando il sequencer per ristrutturare quello che facciamo. Se semplicemente arriviamo e ci mettiamo a suonare tutti insieme, finiamo per avere il suono di un gruppo rock da taverna. E' questo il problema: non siamo capaci di andare in una stanza, suonare assieme, e uscire come per magia con un pezzo. Dobbiamo impiegare tutta la tecnologia per dargli un suono piu spontaneo e umano. Una delle cose che avevo in mente prima che cominciassimo con questo disco era che nell’ultimo album, per quanto buono fosse, c'era una leggera rigidità. Volevamo fare un disco molto più sciolto, meno programmato. Io credo che questo obiettivo sia stato raggiunto.


R.D.: Puoi fare un esempio del ruolo dell’elemento esecuzione in "Songs of Faith and Devotion"?


A.W.: Prendiamo "I Feel You". Tutti i tamburi sono veri, ma la maggior parte è stata campionata e poi passata al sequencer sotto forma di loop. Questo non vuol dire che non cambino man mano che la canzone procede. C’è una serie di loop messi in sequenza e suonati usando Cubase (della Steinberg), in una struttura diversa da quella che avevano quando sono stati suonati veramente.


R.D.: In passato avresti programmato il ritmo senza nessuna esecuzione reale.


A.W.: Esatto. In questo caso, applichiamo la tecnologia all'esecuzione per assicurarci che chi ascolta possa percepire tutta la dinamica dell'esecuzione umana, tutti quei leggeri cambiamenti di tempo che fanno si che una cosa sembri umana. In "Walking in My Shoes", per esempio, ci sono loop diversi nella strofa, un loop supplementare nel ponte, e nel ritornello avviene un cambiamento completo di suono e di ritmo. Inoltre in ciascuna sezione ci sono diversi stacchi di batteria, pattern di charleston e pattern di percussioni. La combinazione di tutto ci dà l’impressione che il ritmo vari continuamente.


R.D.: Secondo me, molte delle parti che suonate hanno un suono piu mascherato in questo disco che nei lavori precedenti dei Depeche Mode.


A.W.: Forse, un poco. Mi piace pensare che il suono sia abbastanza pulito da poter individuare le singole parti. Ma suppongo che sia sempre necessario arrivare a una misura equilibrata. E' questo che si cerca di fare in fase di mixaggio. Un buon mix dovrebbe farti smettere di pensare al mixaggio. Se cominci ad analizzare tutti i dettagli del mix, non cogli la musica nel suo insieme. Per entrare in dettaglio, la gente certe volte mixa la batteria troppo forte. Certo, moltissima musica dance e fortemente orientata al ritmo. Anche noi diamo molta importanza al ritmo, ma certe volte è un problema decidere il volume della batteria. Puo diventare molto difficile mixare a un livello basso i tamburi, perchè noi ormai abbiamo fatto un lavaggio del cervello a furia di starci attaccati. Appena li mixi a basso volume ti pare che ci sia qualcosa di sbagliato.


R.D.: I cambiamenti di pattern ritmico e la dislocazione spaziale della batteria nel mix di "In Your Room" sono gli elementi piu dinamici di questa canzone.


A.W.: Questo pezzo è stato molto difficile. Abbiamo registrato questa canzone in tre o quattro modi diversi. Una era tutta uguale a quello che adesso si sente nella seconda strofa, con la batteria in sordina e la linea di basso "groovy". Ma non si poteva reggere tutta la canzone su quel ritmo; non andava da nessuna parte. Abbiamo creato la struttura del pezzo già a uno stadio abbastanza precoce. Sapevamo dove andavano le strofe, i ritornelli, e la sezione centrale. E piu o meno è stato lo stesso con "I Feel You", sono entrato e ho cominciato a suonare la batteria sulla traccia in un certo stile, poi l’ho rifatto in uno stile piu funk, e cosi via.


R.D.: Il suono stesso della batteria sembra cambiare da una sezione all'altra.


A.W.: Abbiamo registrato quei suoni in una villa che avevamo affittato a Madrid. Abbiamo messo su uno studio nel seminterrato. Le due batterie, la piccola e la grande, sano state registrate in ambienti diversi, che hanno dato a ciascuna una sua peculiarità. In più sono state suonate in modo molto differente. La batteria piccola, che fa il suo ingresso durante la seconda strofa, ha un loop piuttosto interessante: e un’altra batteria che è stata ridotta facendola passare attraverso un sintetizzatore e poi distorcendola. Questo la tramuta in un suono di percussioni bizzarro, che viene poi messo in loop sfasandolo rispetto alla batteria vera, e formando cosi un ritmo funk molto particolare. Facciamo spesso cose di questo tipo. Per esempio registriamo una batteria in modo abbastanza diretto, bilanciamo il suono, e facciamo passare tutto attraverso un sintetizzatore. All’inizio di "I Feel You", per esempio, la batteria e suonata, campionata, trattata col sintetizzatore, distorta e poi dimezzata di volume.



R.D.: Che tipo di sintetizzatore usi di solito sui suoni di batteria?



A.W.: Può essere qualunque cosa. Abbiamo usato un sistema modulare Roland 700. Abbiamo usato anche distorsori, moduli di filtraggio. Spesso usiamo processori d'effetti per chitarra. Siamo appassionati dello Zoom; ha un distorsore e un compressore che sono grandiosi.


R.D.: Al culmine del crescendo di "In Your Room" c’è un verso che dice "Your eyes cause flames to arise". In questo punto c’è una sottolineatura con un rullo di piatti su "flames".


A.W.: Questa è stata una delle ultime aggiunte. Dal momento che è il punto di massima tensione della canzone, mi è parso necessario aggiungerci qualcosa. L'abbiamo aggiunto in fase di mixaggio. Succede spesso che solo quando si arriva al mixaggio ci si accorge che serve un’ulteriore parte. Quando si sta registrando, il suono non è mai abbastanza buono per poterlo dire. Per cui buona parte di questi abbellimenti vengono messi solo al mixaggio, come per esempio i piatti rovesciati.


R.D.: Perchè sei cosi attratto dai suoni rovesciati? C'è ne sono in abbondanza in questo disco, e anche nei precedenti album dei Depeche Mode.


A.W.: Non so esattamente, ma sono quasi sempre io che tiro fuori questi suoni, dunque dev'essere qualcosa che dipende da me. Penso che sia quello strano effetto psichedelico. Avendo preso droghe psichedeliche nella mia giovinezza, mi fa ricordare il modo in cui si percepisce la musica in quello stato mentale: tutto suona al rovescio. Per cui quando sento qualcosa di rovesciato, mi mette in una specie di umore psichedelico. I suoni rovesciati si possono anche usare per passare da una sezione ad un'altra, o per formare stacchi bizzarri tra la strofa e il ritornello.



R.D.: C'e un altro episodio di rovesciamento alla fine di "Mercy in You".



A.W.: Quello è un pianoforte rovesciato. E' I'inizio di "Judas" ha le Uillean Pipes registrate normalmente, ma mixate con del riverbero rovesciato. La cosa buona del riverbero rovesciato è che aggiunge spazio a un suono senza stemperarlo. Di solito sono contrario a usare troppo riverbero, perchè non sopporto l’effetto di distanza che crea. Ma spesso voglio sentire i suoni in uno spazio, o provare a mantenere tutta la limpidezza di un suono pur provando a localizzarlo in qualche modo. Il riverbero rovesciato riesce a fare esattamente questo. Verso la metà di "Rush", quella specie di brano progressive verso la fine dell’album, c'è una parte in cui la voce ha molto riverbero rovesciato; riesce davvero a far risaltare il canto.


R.D.: Sottoponete anche il suono del pianoforte a molti trattamenti?


A.W.: Molto spesso. La parte di pianoforte all’inizio di "Walking in My Shoes" è stata trattata con un processore per chitarra, che l’ha distorto rendendolo piu tagliente. Sopra a quello abbiamo aggiunto un campione di clavicembalo. E in "Condemnation" abbiamo fatto passare il suono del piano attraverso una specie di pitch-shifter tremolante. L'idea di quel brano era di esaltare quel senso di gospel che la canzone aveva originariamente, senza finire in un pastiche, e di provare a creare un effetto come se fosse suonata in una stanza, in uno spazio reale.
Quindi abbiamo cominciato con il portare tutti i quattro membri del gruppo nello stesso ambiente, ciascuno a fare una cosa diversa. Fletcher picchiava una valigia con un bastone, Flood e Dave battevano le mani, io suonavo un tamburo, e Martin suonava un organo. Poi abbiamo riascoltato il tutto. Era una cosa allo stato embrionale, ma ci ha dato un’idea della direzione da seguire.



R.D.: C'e molta chitarra in questo album, ma non viene mai suonata in uno stile blues/metal da clichè. Sembrerebbe che i tipi di suoni sintetici e di campioni che usate condizionino il modo stesso in cui li usate.



A.W.: Abbiamo una forte avversione allo stile tipico da chitarra rock. Certo bisogna confrontarsi con l’intensità che hanno i dischi rock, ma noi preferiamo cercare di ricreare quell‘intensità in un nostro modo, senza ricorrere a queste tattiche standard. L’idea della parte di chitarra elettrica urlante si puo riconvertire in onde di radiofrequenza, per esempio. Le nostre parti di chitarra, d’altra parte, tendono a diventare abbastanza strane. Le facciamo passare attraverso Leslie e altre apparecchiature che le tolgono un po’ il suono da chitarra, pur mantenendo la forza dello strumento.


R.D.: Avete aggiunto molta attrezzatura nuova dopo il vostro ultimo album?


A.W.: In realtà no. L'unica differenza è che adesso usiamo piu strumenti acustici, specialmente per comporre. Quando lavoriamo tutti assieme a una canzone, di solito suoniamo chitarra, piano, basso e batteria. Sono proprio gli strumenti più divertenti do suonare, davvero. Ognuno ha una sua dinamica piacevole. L‘unico problema e che il suono del piano certe volte condiziona ciò che si scrive. Comporre su strumenti con una larga risposta dinamica e qualcosa che in un certo senso aiuta. Ma quando viene il momento di trasporre in un altro suono ciò che si è scritto, allora è una cosa completamente differente, e tutto acquista delle qualità diverse.


R.D.: Il vostro equipaggiamento elettronico non è cambiato molto nel corso degli ultimi anni?


A.W.: Abbiamo sempre gli stessi campionatori: Akai e Emu Emulator. E molti sintetizzatori modulari o in rack: un Minimoog, degli Oberheim, il sistema Roland 700, degli ARP 2600. Ci sono meno macchine moderne che mai: nessun DX7, PPG, o cose di questo tipo.



R.D.: E' una questione di suono o di programmabilità limitata che vi fa allontanare dagli strumenti nuovi?



A.W.: E' il suono. Se pensassimo che il DX7 ha dei bei suoni, la useremmo in continuazione. I vecchi sintetizzatori hanno una qualità organica, un suono pieno e convincente che non si riesce proprio a sentire sulle macchine digitali. Ma anche la flessibilità è una cosa importante. Sulle macchine di una volta si puo trattare il suono con una flessibilità eccezionale; si può creare un suono nuovo senza dover partire da un suono preconfezionato da qualcun altro. ll DX7 inizialmente mi aveva impressionato, perche aveva quei suoni tipo campana che a quei tempi non erano disponibili in altro modo. Ma se poi volevi cambiare quei suoni eri fregato, a meno che non avessi una conoscenza molta profonda degli algoritmi. Non conosco nessuno che sia mai riuscito a raccapezzarcisi. Di sicuro non ci sono riuscito io.



R.D.: Come parte dei Depeche Mode, hai avuto un punto di vista privilegiato per osservare l’impatto della tecnologia elettronica sulla musica pop di questi ultimi decenni. Quali sono le tue impressioni sul modo in cui le band usano di solito questo tipo di attrezzatura?



A.W.: Perlopiù sono infastidito. E' una vergogna vedere come l'elettronica venga sfruttata a fondo solo nella musica dance. Però, vedi, anche se ci dicono che il nostro approccio ha influito molto sullo sviluppo della musica dance elettronica, noi in realtà stiamo tentando di allontanarci il piu possibile da questo. Semplicemente perche l'enfasi di quello che facciamo è sulle canzoni. Tutto deve contribuire a migliorare la canzone, a creare l'atmosfera giusta. Adoro la dance music, i Kraftwerk e la techno; state gia cominciando a veder affiorare questo nostro lato. Ma è comunque sempre qualcosa che bisogna applicare alla canzone. E certe volte la rigidità dell’elettronica si sposa male con le canzoni piu calde e sentimentali.


R.D.: Cosa ne pensi del cambiamento di gusti in corso nei suoni dei sintetizzatori?


A.W.: C'è del buono e del cattivo. Molta gente nel rap sta usando la tecnologia in un
modo interessante, per rendere il suono dei loro dischi più sporco. Dall’altra parte, la maggior parte della musica pop è tutta linda e immacolata, e anche questo aspetto va tenuto presente. lo cerco di catturare l’essenza di entrambi, per avere un suono pulito, con tutto lo spettro di frequenze a disposizione, ma avendo anche un po’ di grinta. Prendi "Mercy in You", per esempio. Stavamo lavorando a questo loop di percussioni un po' tipo rap. Se ascolti questo pezzo con solo il ritmo e uno o due altri elementi, ha un suono grandioso. Riesci a scoprire ogni sorta di distorsione sui toni bassi della cassa. Ma appena cominci a metterci sopra altri strumenti, comincia ad avere un suono sporco e impastato sulle frequenze piu basse, e allora ti tocca mettere mano ai suoni percussivi per poter far spazio alle altre parti. Appena si comincia a fare questo si perde tutta la grinta. E' stata una canzone difficilissima da mixare.



R.D.: Usi di proposito dei campionatori con pochi bit per mantenere una sorta di elemento grunge nel tuo sound?



A.W.: Su questo c’e qualcosa che devo assolutamente dire. I primi suoni dell'Emulator erano cosi belli perche erano di cattiva qualità. E' come con il nastro analogico; il fruscio puo essere una cosa brillante.


R.D.: Che campionatore usi per i suoni dei tamburi?


A.W.: Di solito l'Akai S1100, non tanto per la sua qualità sonora, che è ottima, ma perchè ha una precisione migliore nel far scattare i suoni. E' il modo in cui assegna le uscite ha molti vantaggi rispetto all'Emulator, per quanta credo che il suono dell'Emulator sia leggermente migliore.


R.D.: Che tastiera usi sul palco durante il tour?



A.W.: Preferibilmente gli Emu Emax, perchè sono comodi e non si rompono facilmente durante il trasporto. Pero e sempre utile avere qualcosa con un'ottava in più, perchè per ogni canzone dobbiamo assegnare alla tastiera un gran numero di suoni.


R.D.: Andate in giro con dei musicisti aggiuntivi?



A.W.: Ho sempre desiderato avere dei coristi. Io suonero la batteria dal vivo e Martin di più la chitarra. Immagino che ad alcuni sembreremo di piu una rock band, ma mi auguro che questo non scateni un effetto di piu ampia portata.

Edited by COmPlEx84 - 29/4/2007, 21:18
 
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drifting
view post Posted on 29/4/2007, 19:24




Cavolo! fa sempre un certo effetto leggerla! :D
 
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_niandra_
view post Posted on 29/4/2007, 22:17




Aspettando le novità che sparerà con l'uscita di SubHuman...
 
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drifting
view post Posted on 30/4/2007, 11:04




Già e chissà che novità...sto disco non me lo immagino proprio! :P
 
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COmPlEx84
view post Posted on 30/4/2007, 14:55




Per un'altra intervista stile questa in relazione a 'SubHuman' pagherei!! Ma di interviste tecniche in giro non se ne trovano più?
 
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_niandra_
view post Posted on 1/5/2007, 17:58




Vedrai che una cosa del genere verrà fuori quando pubblicherà le sue risposte alle domande dei fans
 
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drifting
view post Posted on 1/5/2007, 21:52




Ah sicuro! ;)
 
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6 replies since 9/2/2007, 16:10   1217 views
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